Operator App tra STB Virtuale e fisico

Nell’arco degli ultimi 2 decenni si è assistito ad un’evoluzione dello strumento che è sempre stato al centro dell’attenzione degli utenti, il Televisore. Infatti, nella progressiva digitalizzazione dei media, la televisione costituisce sicuramente un banco di prova molto significativo.
Il primo passaggio importante è stato quello dall’analogico al digitale, o come direbbe qualcuno, il mondo tv è diventato “in formato bit”; questo ha portato per l’utente finale molteplici vantaggi: maggiore pluralismo e offerta di contenuti diversificata, migliore qualità del segnale, più canali in chiaro e più servizi interattivi e on demand, quindi più possibilità di scelta.

Tale passaggio ha coinvolto, su tutto il territorio nazionale, 10 emittenti nazionali e oltre 550 locali (che trasmettevano in analogico), per un totale di 24.200 impianti di trasmissione, attraverso i quali la quasi totalità dei cittadini italiani ha potuto usufruire del nuovo segnale.

Fortunatamente, l’evoluzione non si è fermata lì, anzi, grazie alla diffusione sempre più “spinta” di Internet, anche il modo di vedere la televisione è radicalmente cambiato.

Il propagarsi dell’utilizzo di Internet ha scatenato due fattori, in primis il passaggio del focus della televisione si è spostata sui dispositivi mobile e set-top-box. L’utilizzo di Internet, sicuramente più semplice per i Millenials, ha portato alla visualizzazione dei contenuti direttamente dagli smartphone e dai STB acquistati. In secondo luogo, ha determinato la veloce reazione degli operatori TV a generare contenuti utilizzabili su Internet, quelli che oggi chiamiamo OTT e IPTV.

Questa nuova evoluzione, se da un lato ha portato ad avere utenti sempre più esperti con aspettative sempre più grandi, dall’altro lato ha spinto gli Operatori TV a diffondere servizi distribuiti su STB.

Ovviamente, non tutti gli utenti hanno potuto acquistare un nuovo televisore ad ogni cambiamento, ma per stare al passo con i tempi, sono stati costretti ad acquistare differenti set-top-box. Infatti, almeno una famiglia su tre in Italia ha un dispositivo OTT (Roku, Amazon Fire Stick, Chromecast, etc.), o magari fornito direttamente dall’operatore di rete come TIM e Vodafone (Infinity e NowTV), oppure, per gli amanti di SKY, il nuovo sistema ibrido Sky Q.

Questo ha portato ad avere nelle case degli italiani, intrecci di cavi, tra quelli per l’alimentazione, quelli per HDMI, quelli per la connessione ad Internet, un telecomando per il TV, uno per ogni STB, praticamente un disordine sulle pareti attrezzate!

Come poter risolvere?

Al termine del 2018, è entrato in Italia un nuovo standard, Hybrid Broadband Broadcast TV (HbbTV), che unisce, attraverso la stesura di specifiche, la “vecchia” televisione del digitale terrestre con la “nuova” televisione che utilizza Internet.

HbbTV è un’iniziativa globale volta ad armonizzare la trasmissione e l’erogazione di servizi di intrattenimento ai consumatori attraverso TV connesse, set-top box e dispositivi multischermo. La specifica HbbTV è sviluppata dai leader del settore per migliorare l’esperienza di utilizzo dei video per i consumatori, consentendo servizi innovativi e interattivi su reti broadcast e a banda larga.

In che modo questo standard risolve i nostri problemi? Attraverso l’implementazione di Set-top-box virtuali!

Lo standard HbbTV ha portato alla diffusione di applicazioni chiamate “OpApp”, tali applicazioni sembrano dei STB veri e proprio, senza cavi!

Le OpApp HbbTV sono interoperabili tra diversi ecosistemi e dispositivi. Le applicazioni HbbTV OpApps sono adatte a qualsiasi forma di distribuzione, inclusi IPTV, Cavo, Satellite e Terrestre. è un’applicazione interattiva che non solo fornisce l’accesso a canali lineari e ai contenuti on-demand, ma è in grado di gestire l’interfaccia utente normalmente controllata a livello TV o STB, ovvero la cosidetta EPG.

Con queste applicazioni gli operatori TV possono fornire un’esperienza utente uguale su diversi dispositivi, anche differenti tra loro, come STB e Smart TV di diversi produttori.

Per facilitare l’accesso ai contenuti, l’HbbTV OpApp ha la capacità di comportarsi come una sorgente di ingresso TV, proprio accanto alle comuni sorgenti di ingresso come l’HDMI, o l’antenna. Laddove passare ad un ingresso diverso di solito significa utilizzare un altro telecomando, con l’HbbTV OpApp gli utenti possono rimanere collegati al telecomando dal televisore. Quest’applicazione si comporterà come un STB virtuale, fornendo agli utenti l’accesso con un comportamento da app-as-a-source, ovvero, questa è accessibile tramite il menu delle sorgenti di ingresso oppure all’accensione della TV l’utente avvia direttamente nell’OpApp.

Le OpApp sono in grado di prendere il controllo dei tasti del telecomando, così come l’uso dei tasti P+/P- che sono essenziali per una buona esperienza lineare dell’utente della TV. In base a questo accordo bilaterale le OpApps possono prendere il controllo di alcuni tasti aggiuntivi come i tasti “guida” e “menu”.

Per i produttori televisivi e le società fornitrici di servizi di consulenza, come Kineton, cresce il potenziale per sviluppare nuove opportunità di business con gli operatori televisivi. Inoltre, le OpApp di HbbTV danno la possibilità di affrontare un panorama televisivo frammentato, in quanto la soluzione standard spiana la strada per snellire le discussioni sulle specifiche con gli Operatori TV in diversi mercati.

Ulteriore vantaggio è che coesistono con le normali applicazioni HbbTV presenti sui singoli canali, lavorando su un passaggio di “focus” è possibile utilizzare entrambe le app: quella presente sul device e quella presente sul canale.

Ci sono ulteriori vantaggi, ad esempio:

  • usufruire di servizi da più operatori avente un unico dispositivo, ciò porta quindi all’eliminazione di cavi e telecomandi;
  • maggiore facilità di diffusione dei servizi TV in tutta la casa (TV multiroom), in quanto non sono necessari STB aggiuntivi;
  • le OpApp possono coesistere con le normali applicazioni HbbTV;
  • le HbbTV OpApp sono semplici da implementare e l’utente finale avrà la stessa user-experience su device differenti; per i consumatori questo significa una maggiore libertà di scelta, in quanto possono fruire dei contenuti tramite le OpApps su una più ampia varietà di dispositivi e marchi, per i produttori sviluppare un’unica soluzione.

Ovviamente e fortunatamente, la realtà è già un passo avanti, attraverso l’utilizzo di uno standard, in fase di sperimentazione, DVB-I. La specifica DVB-I è stata progettata per garantire che la televisione lineare su Internet sia facile da usare e robusta come la televisione tradizionale. Il DVB-I supporterà qualsiasi dispositivo dotato di una connessione internet e di un media player adeguato, compresi televisori, smartphone, tablet e dispositivi per lo streaming dei media. Laddove sono disponibili connessioni sia a banda larga che broadcast, i dispositivi possono presentare un elenco integrato di servizi e contenuti, combinando sia i servizi in streaming che quelli broadcast – gli utenti non devono sapere o preoccuparsi se un servizio arriva via banda larga o broadcast.

Tale standard migliorerà non solo la qualità del segnale, unificherà l’esperienza utente sui diversi dispositivi, supporterà la diffusione delle OpApp, e le nostre case saranno più ordinate!

Autore

  • Annamaria Spera

    Senior Technical Manager di Kineton. Laureata in informatica, si definisce un ingegnere mancato, ha ottenuto le certificazioni internazionali ISTQB ed è il punto di riferimento per la validazione in campo italiano ed europeo. Ha collaborato alla stesura del UHD book 2.0.

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