Clubhouse: innovazione e libertà o ennesimo social?

 #Clubhouse ormai è da mesi nei trend topic di Twitter, ma cos’è ClubHouse? Proviamo a capirlo insieme.

In parte talkback radio, in parte conference call, in parte Houseparty, Clubhouse è un’app di social networking basata sull’audio-chat. Gli utenti possono ascoltare conversazioni, interviste e discussioni su argomenti con la possibilità di intervenire – è proprio come sintonizzarsi su un podcast, ma dal vivo e con un ulteriore livello di esclusività. Una vera e propria rivoluzione! Con l’arrivo di ClubHouse stiamo assistendo alla nascita dell’era 2.0 dei social network. La community è stata lanciata nel pieno della pandemia COVID-19 e, probabilmente, deve il suo successo proprio al periodo storico in cui è stata presentata.

La stanza di conversazione è proprio come una chiamata in conferenza, con alcune persone che parlano e la maggior parte che ascolta. Proprio come una telefonata, una volta che la conversazione è finita, la stanza viene chiusa.

L’aspetto fondamentale per capire l’evoluzione che vuole apportare l’ultimo nato, è la sostituzione della forma del contenuto. In un’era social in cui abbiamo assistito con Facebook all’esternalizzazione della propria vita attraverso post di immagini e testo, con Instagram all’affermazione delle immagini, con Twitter all’attestazione delle parole, con Snapchat e Tiktok alla rivoluzione video, con Clubhouse assistiamo alla ribalta del mezzo di comunicazione più antico: la voce. Quest’ultima rappresenta, forse al momento, l’unica caratteristica non alterabile del tutto.

Oltre all’innovazione sulla tipologia di contenuto disponibile rispetto a social come Snapchat, Tiktok e Facebook, a Clubhouse si accede solo tramite invito ed è, almeno per ora, disponibile solo per i dispositivi iOS.

Sicuramente questi aspetti lo rendono ancora un social di “nicchia”, aumentando la curiosità dei molti che iniziano a sentirne parlare. Basti pensare che l’applicazione è passata dal contare 100 mila download ad oltre 5 milioni in tempi record e, c’è anche chi è disposto a comprare gli inviti su eBay pur di accedervi, dando origine ad un nuovo trend da investigare. 

Nell’attesa di ricevere un invito, è consigliabile scaricare l’applicazione sul device e riservarsi un proprio username collegato al numero di telefono. Una volta che uno dei contatti della rubrica del numero pre-iscritto farà l’accesso sul social network, potrà vedere la richiesta di ammissione ed ammettere l’utente.

Proprio questo aspetto però frena molti utenti nell’iscrizione, poiché il social accede ai contatti della rubrica dando modo agli iscritti di vedere quanti e quali contatti, a loro volta, hanno contatti già iscritti. Sicuramente l’informazione della rubrica è un dato sensibile, poiché è un dato privato dell’utente che viene esposto a terzi. Il Garante rileva che l’informativa privacy sembra ignorare del tutto la normativa europea sulle garanzie per la protezione dei dati personali.

Altro aspetto da approfondire è la cancellazione degli audio che determina la non tracciabilità degli stessi. Ecco uno dei motivi per cui, come spesso accade, il social ha il suo boom nei Paesi sottoposti a censura, un esempio su tutti la Cina. 

Clubhouse è riuscito infatti ad affermarsi sotto il radar dei firewall cinesi diventando rapidamente popolare. Tale strumento ha offerto loro una rara possibilità di inebriarsi di libertà di espressione e lasciarsi andare a discussioni di argomenti che di solito sono censurati. Difatti lo scorso 8 Febbraio, il Governo di Pechino ne ha proibito l’uso. Alla stregua di un comportamento lodevole, c’è però da fare i conti con uno più pericoloso, ovvero lo stesso strumento può essere utilizzato da terroristi e/o malviventi sicuri di non essere perseguibili.

All’accesso l’applicazione proporrà una serie di argomenti, che potranno essere selezionati in ottica di profilazione. A questa scelta coincideranno gli argomenti di conversazione trattati nelle stanze virtuali pubbliche che verranno proposte nella Home del profilo dell’utente. i temi trattati sono molteplici, assistiamo a room in cui si discute di lingue e religione, politica ed ingiustizie sociali. Per ora la politica risulta essere la tematica più gettonata.

Ogni utente potrà avere i suoi followers ed a sua volta seguire altri profili di interesse, come la maggior parte dei social. Oltre alle stanze virtuali pubbliche o “OPEN“, abbiamo altre due tipologie di room: “SOCIAL” e “CLOSED“. Le stanze “SOCIAL” sono visibili ed accessibili solo dai followers dell’utente, quelle “CLOSED” sono private e vi si accede solo tramite invito.

All’accesso in stanza l’utente è sempre muto ed in ogni stanza ci saranno uno o più moderatori. Il moderatore è un profilo riconoscibile tramite un “*” verde, che ha il compito di guidare la conversazione nella room. Per interagire, infatti, è necessario “alzare la mano” ed il moderatore può autorizzare o meno l’intervento.

Altro tema interessante è comprendere se Clubhouse possa rappresentare un competitor per la radio oppure un prezioso alleato, una radio social partecipativa. Già sono presenti molte room create proprio da aspiranti speaker radio.

Come detto in precedenza, le conversazioni avvengono in una room in cui magari può essere iniziata una rassegna stampa da un “conduttore” che a questo punto permette l’interazione con gli “ascoltatori”. Quindi sembra profilarsi un nuovo e rivoluzionario format. Ascoltare la rassegna stampa ed intervenire al momento giusto, ovviamente la bravura starà nel dirigere la conversazione, ovvero il conduttore dovrà essere un arbitro all’altezza senza sfociare nel favoritismo o peggio ancora nel pressapochismo. 

Insomma una vera e propria rivoluzione in ambito Media sta per arrivare ed ovviamente a breve anche Kineton avrà la sua stanza Tech in cui tutti potranno dire la propria e divertirsi!

Autore

  • Alessandra Covino

    Senior Tester di Kineton. Dopo aver mosso i primi passi nella progettazione CAD, si è dedicata al mondo della validazione riuscendo in poco tempo a specializzarsi nella certificazione delle applicazioni in ambito Media Entertainment.

Condividi
1 Commento
  • Giuseppe Aprea
    Posted at 09:30h, 03 Marzo Rispondi

    Da intrattenimento culturale a social media demenziale il passo è breve! Vedo tante potenzialità, ma anche tanti pericoli allo stesso tempo

Lascia un Commento